A.C. 2302-A
Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, il Partito Democratico voterà a favore del decreto sulla ricapitalizzazione della Banca del Mezzogiorno. Non potrebbe essere altrimenti, porta la firma di un nostro Ministro, abbiamo dato un contributo nel lavoro del Governo, con il sottosegretario Baretta, e nel lavoro di Commissione. Siamo convinti che questo provvedimento è coerente con il lavoro fatto dal Partito Democratico in questi anni a difesa del sistema del risparmio in Italia, a difesa al sistema delle imprese e della capacità di erogare credito.
Questo provvedimento, però, non è la conclusione, né del salvataggio della Banca Popolare di Bari, né della costituzione della Banca del Mezzogiorno. Questo provvedimento va inteso, dal nostro Parlamento, dalle forze politiche, come l'inizio di un lavoro che richiederà grande applicazione per avere successo, perché il rilancio della Banca Popolare di Bari passa innanzitutto per la capacità, dopo la conversione del decreto, di dare fiducia ai risparmiatori che mantengono i loro conti correnti attivi, di dare fiducia ai lavoratori che con professionalità portano avanti il lavoro della banca, di costruire nel territorio le condizioni del rilancio. Questo vale per la Puglia, ma vale per Teramo e l'Abruzzo, vale per Orvieto, vale per quella che è la più grande e più importante banca locale del Mezzogiorno.
Quindi, il rilancio della Banca Popolare di Bari non si fa solo con la conversione del decreto, con i 900 milioni, con l'autorizzazione della BCE, con le tecnicalità necessarie perché si operi in termini di mercato nell'intervento nel capitale; si fa anche se la politica dà un messaggio positivo, attraverso un confronto utile in Parlamento, come è stato in Commissione in questi giorni, attraverso un messaggio non demagogico da parte delle forze politiche, che dimostrano oggi anche una capacità di dialogo e di confronto. Questo messaggio va dato alla società civile, va dato all'opinione pubblica, va trasferito nei territori, va dato attraverso i sindaci che sono venuti nelle audizioni, il presidente dell'ANCI, il sindaco Decaro, il sindaco del comune di Teramo; va dato perché il successo del rilancio della Banca Popolare di Bari passa anche attraverso decisioni impegnative: quando i soci dovranno decidere la trasformazione in società per azioni, quando i soci dovranno decidere l'aumento di capitale. Quindi bisogna creare questo messaggio di fiducia, questo messaggio di consenso.
E lo stesso progetto di dar vita alla Banca del Mezzogiorno - come istituto di credito a guida pubblica che possa contribuire in Italia a riequilibrare il deficit di costo del denaro tra nord e sud del Paese e, quindi, contribuire a ridurre uno degli elementi strutturali del gap economico del sud, cioè il costo dell'accesso al credito - che non sia un carrozzone, ma che sia in grado di operare in termini di mercato a favore delle imprese e dei territori del sud d'Italia, richiede che questo Parlamento, che la politica non si scordi del tema, una volta convertito il decreto. Infatti, per fare la Banca del Mezzogiorno serve che la Popolare di Bari diventi l'attrattore di altri soggetti bancari, che diano la giusta dimensione, sia di raccolta, che di impieghi, che di erogazione di prestiti a questa banca; serve che le politiche pubbliche diano, al ruolo della banca d'investimenti, un messaggio, un contenuto, che non sia solo quello della rete degli sportelli, ma che sia quello di essere protagonista e attore in una nuova stagione di investimenti nel sud d'Italia. Questo passa attraverso la mobilitazione di risorse pubbliche, ma anche attraverso la mobilitazione e il concorso di risorse private. Quindi noi votiamo a favore di questo provvedimento, nella consapevolezza che oggi inizia un lavoro per salvare la Popolare di Bari e realizzare la Banca del Mezzogiorno, non si conclude, inizia un lavoro che richiede la partecipazione e la passione della politica per fare una buona politica al servizio dei cittadini.